La Corte di Cassazione e la Canapa in agricoltura e nella commercializzazione

Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista

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2 Risposte

  1. Paolo ha detto:

    Questa limitazione puo indubbiamente essere vista come una repressione finalizzata ad interessi di multinazionali,in netto contrasto agli interessi della popolazione tutta ,favorendo il sistema sanitario e la criminalità,e non certo il cittadino .

  2. Rian ha detto:

    Buongiorno,
    potrei avere il link per trovare il documento pubblicato dai canali ufficiali?
    E’ un pò strano che non si riesca a trovare, è molto strano capire perché la cassazione non specifica chiaramente allora che tutta la canapa oltre lo 0,2% deve essere distrutta, andando chiaramente in contraddizione completamente con tutta la serie di DLG che si sono succeduti per arrivare alla 212/2016.
    Chiaramente il legislatore ha utilizzato un termine numerico 0,6% senza congnizione del senso di quanto esso stesso ha definito nel testo, a quanto pare la cassazione suprema, non tiene in cosiderazione che le definiziione per la distruzione della canapa oltre la soglia sono dallo 0,6%.E se la canapa ha una soglia fino allo 0,6% non deve essere distrutta, allor apuò essere commercializzata. Altrimeni, bisognerà richiedere al legislatore attraverso un processo democratico la riesamina di quanto emesse, in congizione di giustificazioni valide, certe e verissime che vadano ad avvallare la tesi che ci sia un reale pericolo, che l’illustrissimo legislatore al momento dell’accettazione della 212 non ha tenuto conto, consapevolmente rispondendo dei rischi, incosapevolmente ma andando a giustificare l’incosapevolezza.
    Aspettiamo le motivazioni in modo da poter aver chiarezza su quali siano i reali gravi problemi non tenuti conto dal legislatore

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