Festa grande in onore dei gemelli Bernardini a Canepina (VT) per il 20mo anniversario del Museo itinerante della Canapa!
“La storia non è altro che un seme, se coltivato germoglia e dà i suoi frutti. Con questo sentimento, ripensando alla storia della Canapa, è nato in noi il desiderio di trasmetterla e coltivarla, con grande passione per raggiungere grandi risultati. Un grazie a voi tutti che ci avete ascoltato“.

Settimio e Domenico Bernardini a Canepina (VT), con un manifesto riassuntivo della storia del loro Museo Itinerante della Canapa.
Queste le parole vergate a mano nelle copie del libro “La Canapa – Le nostre radici” con le quali i gemelli Domenico e Settimio Bernardini hanno voluto omaggiare gli intervenuti al XX anniversario del Museo Itinerante della Canapa, svoltosi a Canepina lo scorso 20 maggio 2017, nell’ambito della manifestazione I Love Canapina.
Durante l’evento, giunto alla sua seconda edizione e organizzato, insieme ad altri, dal ristoratore locale Felice Arletti è stato ospitato, presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina, un convegno celebrativo nel corso della mattinata.

Settimio e Domenico Bernardini
Oltre ai due “festeggiati” (i gemelli Bernardini, appunto), sono intervenuti nell’occasione il sindaco di Canepina Aldo Maria Moneta, Emiliano Stefanini dell’associazione Canapa Live, il prof. Enio Campiglia di UniTuscia, il Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza Ugo Marchetti, oltre a familiari, amici, e ai testimoni della esperienza del Museo itinerante, ideato e sostenuto sin dal 1997 dai gemelli Bernardini.

La sala

L’intervento del Sindaco di Canepina
I fili conduttori di questa esperienza unica nel suo genere sono stati la grande tenacia, caparbietà, impegno e passione che Domenico e Settimio hanno dedicato alla riscoperta e conservazione di un mondo apparentemente lontano, ma che costituisce non solo la radice profonda della nostra storia, ma anche un formidabile potenziale per il futuro agricolo ed economico italiano.

L’intervento di Felice Arletti
Non solo: perché parlare di canapa oggi significa parlare di una comunità, di persone che si conoscono e si stimano reciprocamente, significa parlare di un modello sociale da riscoprire, come sottolineato dallo stesso Felice Arletti, quel modello che improntava la società contadina. A quei tempi era normale parlare di canapa, mentre per anni è stato un tabù e oggi, nonostante le leggi in materia, sembra quasi una stranezza.

L’intervento del Prof. Campiglia
La festa per il ventesimo anniversario del Museo itinerante ha rappresentato l’occasione di rimettere al centro proprio il valore umano, al di là di tutti gli altri aspetti utili ed economici della canapicoltura. I gemelli Bernardini ne sono l’emblema, costituendo un ponte tra la memoria storica del passato e un futuro di possibile rilancio.

L’intervento di Emiliano Stefanini
Attorniati dall’affetto dei loro cari e dei loro parenti, che li hanno sostenuti in questi 20 anni, i gemelli Bernardini sono diventati una figura familiare per tutti coloro che operano a vario titolo nel settore della canapa: sono riusciti a trasmettere il loro entusiasmo e la loro instancabile operosità ai tanti che si sono avvicinati, chi prima e chi dopo, a questo mondo.

L’intervento del Gen. Marchetti
Dei veri e propri nonni putativi, insomma, come emerso dalle parole di affetto, stima e riconoscimento che tutti gli intervenuti hanno espresso nell’occasione.

La parola ai figli dei gemelli Bernardini. Da sinistra a destra: Costantino (figlio di Settimio), Simona (figlia di Domenico), Maura (figlia di Settimio) e Vera (figlia di Domenico)

L’intervento di Angela Grimaldi
Anche coloro che svolgono attività di ricerca, come il professor Campiglia e lo stesso Emiliano Stefanini di Canapa Live, hanno sottolineato il valore culturale dell’iniziativa curata e condotta dai gemelli Bernardini.

I gemelli Bernardini ricevono la realizzazione in 3D del logo del loro Museo itinerante
Perché la canapa abbia un futuro, infatti, bisogna riscoprirne e ricostruirne il passato, il ruolo e la centralità che aveva nell’economia italiana fino a gli anni ’50, bisogna spiegare, raccontare e appassionare le giovani generazioni.

Antichi attrezzi per la lavorazione della Canapa
Cosa che è perfettamente riuscita ai gemelli Bernardini i quali, nei venti anni della storia del Museo itinerante, hanno toccato non solo tanti luoghi diversi, ma tanti cuori, sollevando ovunque (in Italia e all’estero) curiosità, interesse, entusiasmo nei tanti (circa 8.000!) che hanno visitato la loro mostra e ascoltato le loro spiegazioni e racconti. Il Museo itinerante si compone di 590 pezzi recuperati e 40 pezzi donati.

Orditoio

Telaio
L’opera meritoria di questi due fratelli è stata proprio quella di superare l’oblio, il veto, la visione svilita e negativa della canapicoltura, equiparata a semplice coltivazione illegale di stupefacenti. La Canapa Sativa, invece, che per tanto tempo ha costituito un’ingente ricchezza economica per l’Italia, merita di tornare in auge. Ed è quello che la nuova legge intende fare, riscoprendo questa coltivazione in tutti i suoi molteplici utilizzi pratici e, cosa ancor più importante, ambientalmente sostenibili.

I gemelli Bernardini insieme al Sindaco di Canepina, Aldo Maria Moneta
Canapa Oggi si unisce agli auguri per i due straordinari gemelli Bernardini, perché il loro esempio si trasferisca come un fulgido testimone alle generazioni future.

I gemelli Bernardini insieme a Rachele Invernizzi e Beppe Croce di Federcanapa
Per la seconda edizione di I Love Canapina, nel cortile del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina erano stati allestiti alcuni stand, con la Canapa come filo conduttore: ve ne forniamo una panoramica fotografica qui sotto.

Il cortile del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina dove sono stati allestiti gli stand.

Matteo Mocci dell’associazione culturale Canapa Live

Mattia Belli della Decor, azienda recentemente fondata, in grado di realizzare pezzi unici mediante la tecnologia in stampa 3D con materiali naturali e bioplastiche

Daniela di NaturoSophia

Stand Lucanapa. In foto, Andrea Leonardis

Elvio Biagini e Rita Paolini
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